L’idraulica Antica insieme alla realizzazione delle infrastrutture viabili hanno un merito in particolare, la longevità!
Gl ingegneri ed capo mastri dell’epoca si sono ingegnati per riuscire a trasportare l’acqua da un punto ad un altro per permetterne l’utilizzo nel luogo in cui intendevano costruire una nuova città.
Immedesimarsi negli antichi ingegneri, significa sognare…sognare di avere in mano la responsabilità di una civiltà, la responsabilità di riuscire a trovare una fonte di acqua, capire come trasportarla e capire soprattutto come garantirne il suo corretto uso per evitare inquinamenti e carenze.
Tutto è spinto dalla volontà di fare, di provare, di gestire e di mantenere.

I popoli della Mesopotamia sono stati i primi a mettere per iscritto le leggi per la corretta gestione del flusso idrico. Una di queste leggi del codice del Re Hammurabi che recitava:
“Se un uomo causava l’allagamento di un terreno di proprietà altrui, veniva condannato al pagamento di 3 GUR di orzo (pari al valore di 3 sicli d’argento) per ogni IKU (terzo di ettaro) di terreno allagato. Analoga pena veniva comminata a chi provocava l’inaridamento di un terreno altrui”.
Per continuare, esperienza ed intuizione, intuizione ed esperienza: facce della stessa medaglia.
L’evoluzione degli oggetti destinati ad essere lanciati, come frecce e lance, oppure a scorrere nell’acqua, come le imbarcazioni, denòtano la ricerca di assecondare – per via sperimentale – i princìpi della dinamica dei fluidi. Fu certo avvertita sin da princìpio la connessione della dimensione e forma dell’area esposta al flusso rispetto alla minore o maggiore efficienza della penetrazione.
L’evoluzione tecnica che ha permesso la realizzazione degli acquedotti è stata la stessa a farsi che il tutto fosse trasformato in numeri.
La trasformazione della parte tecnica dell’idraulica in numeri ha permesso di migliorare, efficientare il sistema, migliorarlo senza mai sconvolgerlo.
Penso che la grandezza dell’idraulica, del mondo idraulico sia racchiuso in questa semplice frase.
La teoria ha solo giustificato con i numeri il comportamento idraulico! Sta a noi ingegneri capire come migliorare ancora di più la gestione di questa risorsa sempre sempre sempre più limitata.