La gestione delle pressioni di esercizio delle reti idriche per il miglioramento delle prestazioni del sistema e la riduzione dei costi gestionali

Era il 2009 e venne pubblicato un mio articolo redatto insieme alla prof ing Giovanna Darvini, il tema ancor più attuale era la riduzione della pressioni di rete al fine di ridurre le perdite e migliorare le performance delle reti.

In seguito all’inevitabile invecchiamento delle reti di distribuzione di acqua potabile l’ente

gestore si trova ad effettuare ripetuti interventi di manutenzione delle condotte (riparazione,sostituzione, pulizia, ecc) in modo da contenere la frequenza delle rotture nelle tubazioni e ivolumi di acqua persi. D’altra parte a causa della disponibilità di fondi limitati egli deve ricercareun giusto compromesso tra benefici e costi di tali interventi di riparazione. Per migliorare leprestazioni del sistema e ridurre le spese gestionali l’ente può scegliere diversi interventi tra cui lagestione delle infrastrutture, la velocità e qualità delle riparazioni, il controllo attivo delle perdite ela riduzione della pressione di esercizio (Farley and Trow, 2003). Tra i possibili provvedimenti ilcontrollo della pressione è ritenuta una delle tecniche più efficienti ed economicamenteconvenienti. La gestione delle pressioni può essere ottenuta mediante l’inserimento e laregolazione di valvole riduttrici di pressione. Le valvole consentono di mantenere i valori dellapressione in rete più vicini a quelli minimi accettabili per il soddisfacimento della domanda delleutenze, diminuendo il volume delle perdite di fondo e le sollecitazioni sulle infrastrutture idriche eallungando la vita utile della rete. La calibrazione e la gestione delle pressioni sono state oggetto dinumerosi studi. Recentemente, potendo essere considerati come problemi di ottimizzazione confunzioni obbiettivo e vincoli non lineari, vengono sempre più spesso affrontati mediante tecnichedi ottimizzazione basate su algoritmi genetici (e.g. Pezzinga, 1994; Savic and Walters, 1995; Guelie Pezzinga, 1998). Un’alternativa a tali strumenti modellistici è basata sull’adozione di tecniche dicontrollo in tempo reale e, in particolare, sull’utilizzo di unità logiche di controllo che regolano levalvole in base alle informazioni raccolte in rete. In questo modo le valvole controllate in temporeale si adattano automaticamente alle condizioni di funzionamento della rete al variare delladomanda idrica (Schutze et al., 2004; Campisano et al., 2008). Nella presente memoria sono

analizzati gli effetti della regolazione della pressione della rete idrica mediante l’inserimento di

idrovalvole. In particolare sono riportati i risultati preliminari in termini di riduzione dei volumi di

acqua erogati e delle rotture accidentali delle condotte ottenuti nei Comuni di Servigliano (FM),

Fermo e San Benedetto del Tronto (AP) appartenenti al territorio della Regione Marche di

competenza dell’azienda gestore del Servizio Idrico Integrato CIIP spa Cicli Integrati Impianti

Primari. I risultati mostrano come la regolazione delle pressioni costituisca un valido approccio per

conseguire un significativo risparmio della risorsa idrica. Tali risultati ottenuti in assenza di

lamentele da parte degli utenti provocate da eventuali disservizi ricevuti, confermano l’opportunità

di effettuare regolazioni di pressione per ridurre i carichi eccessivi che, oltre a generare cospicue

perdite di risorsa idrica, possono indurre rotture delle tubazioni già particolarmente sollecitate

riducendo la vita utile della rete. A differenza della usuale pratica dei gestori di interrompere

l’alimentazione nelle ore notturne per garantire l’accumulo dei volumi idrici richiesti durante il

periodo diurno con il risultato di sottoporre le tubazioni ad una ulteriore sollecitazione, la

riduzione delle pressioni permette di diminuire significativamente il numero di rotture accidentali.

In questo modo oltre ad un considerevole risparmio economico per il gestore aumenta il livello di

soddisfazione degli utenti che non vedono più interrotto il servizio per gli interventi di

manutenzione.

Di seguito l’articolo:

Da Acqua e Città

Milano 6-9 ottobre 2009

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