Intendo citare parte del capitolo XV del Manuale delle Fognature del 1900, del’ing. A.Cerutti, della Hoepli, dal titolo: ” Fognatura delle case non provviste di distribuzione d’acqua”
Nel 1900 era stata già acquisita la consapevolezza del bisogno di depurare l’acqua di scarico una volta utilizzata per altri usi quali igienico potabili, per non parlare dell’uso dell’acqua nei processi industriali.
Ci troviamo oggi, con la Comunità Europea, che ha emanato diversi provvedimenti contro l’ITALIA per la messa in sicurezza degli scarichi in ambiente, quale sollecito per la realizzazione di nuovi depuratori o di nuove condotte fognarie per il trasporto dei reflui verso gli impianti di trattamento. Paradossalmente ci sono ancora diverse regioni che devono provvedere alla sistemazione dei propri scarichi.
Se nel 900 c’era già la consapevolezza, verso la metà del 900, nei primi anni ’70, la spinta economica è stata più forte della realizzazione dei sottoservizi ad hoc, si è pensato principalmente a costruire case, nuovi quartieri, trascurando la raccolta, lo scarico e la depurazione delle acque.
Oggi il quadro sta cambiando, in moltissime regioni sono stati fatti dei significativi lavori ed investimenti ma c’e ancora molta strada da fare.
Oltre alla realizzazione di nuovi investimenti la cui posizione fisica strategica deve essere ben oculata c’è la manutenzione da attivare e fare in maniera costante, senza la quale aumentano i costi di gestione e si vive sempre su un livello di emergenza che non fa bene ne alla società ne all’ambiente.
Se volete approfondire di seguito il link sullo stato degli agglomerati non conformi in Italia:
Ritornando al titolo del presente articolo di seguito la citazione del capitolo XV, pagg284,285
Il sistema che abbiamo esposto, e che è l’unico da adottarsi per ottenere una fognatura igienica perfetta, non è più applicabile quando la casa non sia provvista di una distribuzione di acqua in qualità sufficiente. E’ l’acqua che abbiamo affidato il trasporto rapido delle materie luride e le sciacquature delle condotte di scarico; se quella scarseggia o manca, il trasporto sarà possibile solo in tubi verticali o pochissimo inclinati, e la sciacquatura mancherà affatto.
In questi casi, che sono la regola piuttosto che l’eccezione in Italia, dove poche sono le città provviste di una sufficiente distribuzione d’acqua, e sprovviste affatto, salvo qualche villa signorile, ne sono le case di campagna, conviene utilizzare, ogni qualvolta è possibile, per il trasporto delle dejezioni e per la sciacquatura delle condotte, le acque di lavatura, e far capitale assegnamento sulla ventilazione per la disinfezione giacche’, se l’acqua costa l’aria almeno non manca in alcun luogo.
Utilizzazione dei rifiuti
L’ostacolo ordinario ad una tale destinazione delle acque di lavatura si ha nell’impiego delle materie escrementizie come ingrasso per l’agricoltura, ingrasso che, dovendo esser trasportato con carri, richiede di esser il più concentrato possibile perché la spesa di trasporto non superi l’utile che si può trarne. Le acque di lavatura diluiscono le dejezioni in modo da renderne il trasporto con carri economicamente insopportabile. Qui l’economia viene in aperto contrasto coll’igiene, impedendo la fluitazione delle dejezioni in condotte orizzontali o di poca pendenza per insufficienza di liquido, quindi obbliga a raccogliere le materie escrementizie al piede di colonne verticali o poco inclinate, e perciò a tener questi serbatoi entro la casa o a breve distanza da essa.