Nella città di Fermo, dall’archivio storico della biblioteca comunale è possibile sfogliare il libro:
“Nel Piceno Settecentesco – Raccolta di articoli illustrativi a cura del prof. A. Paolini, pag. 12, s.d.”
Dal quale si richiama la seguente citazione:
“E’ già trascorso quasi un anno dacchè fu iniziato il servizio del nuovo acquedotto del Tenna, nel giorno augurale della Madonna dell’Assunta, patrona di Fermo. Le campane del Tempio maggiore scioglievano il loro inno di gloria all’elevazione del Pontificale, quando il Podestà, comm. Giovanni Longo, dinanzi al Tempio stesso, sulla cui torre è situato il serbatoio d’arrivo 1 , apriva la saracinesca per dare la nuova acqua alla Città. Egli , in quel momento, doveva sentirsi ben soddisfatto dell’opera realizzata, invero fascisticamente , con tenace proposito e con piena coscienza delle vitali necessità cittadine, sorretto sempre dalla fiducia dei colleghi dell’Amm.ne, tra i qfuali primo l’Ill.mo signor avv. G.Properzi, V. Podestà, e coadiuvato efficacemente dal segretario generale, cav. Uff. G. Gazzoni, e dai dipendenti Uffici, nello espletamento sagace e sollecito delle difficoltà pratiche di approvazione e finanziamento dell’opera
La progettazione è datata 1923 ed il Comm. Longo quale commissario profettizio stava governando la città e dovette risolvere il problema della crisi idrica che attanagliava la cittadinanza.
Fu quindi realizzato l’impianto di pozzi in località Molini di Fermo.
