Il campo della sedimentazione è particolarmente complesso, approfondisce tra le tante considerazioni, la forma, la dimensione, l’orientamento delle particelle in fase di sedimentazione.


Ne segue una particolare descrizione sull’orientamento delle particelle.
L’orientamento di una qualsiasi può essere espresso da due parametri angolari: una direzione (eventualmente un
da Sedimentologia parte I di Franco Ricci Lucchi, ed Clueb
verso) e un’inclinazione; ma direzione e inclinazione di che cosa rispetto a che cosa?
Nel caso di un granulo o di un guscio allungato, si considera l’asse di allungamento, o asse a; per uno discoidale si
usa l’asse c, cioè la normale, al piano ab, essendo appunto a e
b poco diversi tra loro. Frammenti con questa forma poggiano
in modo definito (stabile) sull’interfaccia sedimentaria,
mentre una forma triassiale può disporsi in vari modi e il suo
orientamento non è ben definibile.
I sistemi di riferimento primari possono essere di due tipi,uno assoluto, l’altro relativo. Nel primo, la direzione di
a o c si misura rispetto al Nord ed è data dall’ azimuth, l’inclinazione è riferita al piano orizzontale. Nel secondo, la direzione della particella è misurata rispetto alla direzione deposizionale (“depositional strike”), l’inclinazione rispettto alla superficie
di deposito o interfaccia sedimentaria (deposizionale).
Occorre specificare e chiarire gli elementi del sistema di riferimento relativo; per questo ci serviremo della Fig. 2.52.
Qui X e Y definiscono il piano orizzontale, Z la verticale o zenith. Generalmente si assume che la sedimentazione av-
viene su una superficie orizzontale (fondo, interfaccia), ma non è sempre e ovunque così.
Ad es. lungo una spiaggia, che è un ambiente di deposito, vi è la zona di battigia, su cui le onde “muoiono” e si forma la risacca; il piano di battigia à inclinato verso mare, Sul latosottovento delle dune o sul lato interno di un meandro fluviale vi è pure una superficie di deposito inclinata.Si tratta in questi casi di superfici localizzate, non moltoestese, cioè pendit localt. Se consideriamo le unità geomorfologiche a una scala maggiore, distinguiamo dei pendi regionali come il letto di un corso d’acqua principale, la superficie di una vasta pianura alluvionale, la scarpata sommersa di un grande delta o la scarpata dei continenti, I pendit regionali hanno talora una inclinazione impercettibile, e sono quindi assimilati a superfici orizzontali; in realtà essi hanno un gradiente topografico che condiziona la circolazione dei fluidi, Questa può avvenire essendo la pendenza (ortopendio contropendenza (soprapendio), in orizzontale o anche in modo del tutto indipendente dal pendio, cioè dalla gravita. Esempiouso corso fluviale, le onde marine, le correnti lungo-costa, il vento.