Oggi desidero uscire dai temi del mio blog, almeno per il primo articolo. Non ho mai festeggiato l’8 marzo, in età adolescenziale non ricordo quanti libri di biografie femminili, di storie di donne, della caccia alle streghe e di tanti altri temi che ho letto dedicati e non dedicati alle donne, alla loro forza ed alla loro debolezza. Il mio zaino pesante di libri che porto sempre con me mi ha aiutato a costruire la donna che sono ora. Perché scrivo questo? Perché purtroppo noi donne, non me ne vogliano le femministe, nel campo lavorativo dobbiamo sempre lavorare di più, per ottenere, se siamo fortunate, un uguale trattamento dei colleghi maschi.
Quante accuse abbiamo sentito: ambiziosa, vuole mettersi in mostra…
Il tutto semplicemente per cercare di fare le cose fatte bene, di crescere, di costruire, di sbagliare e ritentare, di lavorare per il lavoro che si ama.
Scrivere queste righe è difficile, è facile cadere nell’ ovvietà. Cosa vorrei semplicemente? che non si debba lavorare il doppio, che non si debba dimostrare sempre, continuamente, quotidianamente ciò che siamo.
L’ambizione è secondo me, un aspetto sano della vita lavorativa e non solo, ci permettere di guardare avanti, ci permette di fissare degli obiettivi cercando di raggiungerli, ci permette di crescere tra le difficoltà della vita.
Le difficoltà devono esserci, sono il secondo stimolo per andare avanti!
A mia figlia Beatrice ♥️
