Storia della diga di Brasimone (BO)

Enea centro di Brasimone

La diga del Brasimone si trova sull’Appennino tosco-emiliano, nel territorio comunale di Camugnano (Bologna), all’interno del Parco regionale dei Laghi di Suviana e Brasimone; lo sbarramento sorge in una stretta gola del torrente Brasimone a circa 845 metri di quota, creando un bacino artificiale di circa 0,5 km², con profondità massima di 29 metri e capacità di invaso di circa 6 milioni di metri cubi d’acqua.

I lavori per la costruzione iniziarono il primo marzo 1910 sotto la direzione di Amilcare Toscani con progettazione dell’ingegnere Angelo Omodeo e con l’impiego di oltre 1.200 operai.

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Foto di Virginia Recanati ogni diritto riservato

Lo scavo fu terminato il 27 aprile 1910, la costruzione della diga avviata subito dopo e già nell’ottobre dello stesso anno più della metà dell’opera era completata, i lavori furono sospesi fra novembre 1910 e aprile 1911 ma la diga fu ultimata il primo novembre 1911 e vennero collegate le strade sulle due sponde. La struttura fu la più antica fra i bacini realizzati dalle Ferrovie dello Stato per servire la linea Bologna-Pistoia, una delle prime tratte italiane a trazione elettrica, e fu costruita in soli 15 mesi con pietra arenaria locale ricavata dalle cave di Montovolo.

Negli anni successivi, nel 1917, fu realizzata a valle anche la diga di Santa Maria e negli anni ’70 il Brasimone fu collegato al lago di Suviana tramite condotte forzate, integrandolo in un sistema più ampio di produzione e regolazione idrica.

Lo scopo principale della diga era ed è quello di produrre energia idroelettrica e regolare il flusso delle acque, mentre oggi l’invaso ha assunto anche valore naturalistico e turistico grazie all’inclusione nel Parco regionale, con la presenza di strutture come il Centro ricerche Enea e la villa Ruggeri sulla sponda meridionale.

Dalla diga di Brasimone

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