Continueremo a Lavorare Per la Parità… Nel Nostro Tempo Libero, Ovviamente.

Amiche, amici, colleghe e colleghi, che leggete questo blog, oggi vi propongo una riflessione sincera su un tema importante, che riguarda le donne con cui lavoriamo, le nostre compagne, le nostre madri, le nostre figlie.

Spesso sentiamo parlare di parità di genere, di quanto sia fondamentale riconoscere il valore di ognuno indipendentemente dal sesso. Ma vi siete mai chiesti cosa significhi concretamente per una donna nel mondo del lavoro e nella vita di tutti i giorni?

Immaginate di dover costantemente dimostrare la vostra competenza, il vostro impegno, solo perché appartenete a un determinato gruppo. Questa è la realtà che molte donne vivono. Come ha riconosciuto la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nonostante i progressi nell’occupazione femminile – che ha raggiunto un livello record con oltre 10 milioni di lavoratrici – “molto resta da fare per una parità piena in ogni ambito” .

Sentiamo affermazioni importanti come “le donne non devono più scegliere tra carriera e vita privata”, ma la realtà è che per molte di loro il percorso per conciliare questi due aspetti fondamentali è ancora pieno di sfide. La necessità di “dimostrare” il proprio valore in entrambi gli ambiti può essere una pressione costante.

Il Presidente Sergio Mattarella ha giustamente ammonito che “ogni femminicidio, ogni discriminazione, ogni maltrattamento, sono un’aggressione all’intera società” . Questa è una verità innegabile, e alla base di queste gravi manifestazioni può esserci una mancata parità di riconoscimento e rispetto del valore delle donne.

Anche la Ministra del Lavoro Marina Calderone ha sottolineato la necessità di “dare loro la possibilità di lavorare e conciliare i tanti ruoli che svolgono nella società” . Questa difficoltà di conciliazione spesso si traduce in un maggiore sforzo per le donne nel dimostrare il proprio valore professionale senza dover rinunciare alla propria vita familiare.

Capire questa dinamica è fondamentale. Non si tratta di colpevolizzare nessuno, ma di prendere coscienza di una realtà in cui, spesso, le donne si trovano a dover superare ostacoli aggiuntivi per vedersi riconosciute pienamente. Riconoscere il valore di una collega, di una collaboratrice, di una persona, senza pregiudizi di genere, non è solo un atto di giustizia, ma un beneficio per tutti. Una società in cui ogni individuo è messo nelle condizioni di esprimere il proprio potenziale al massimo, “senza limiti e senza barriere” come auspicato dalla Premier Meloni , è una società più ricca e più equa per tutti.

Ascoltiamo le esperienze, osserviamo le dinamiche e cerchiamo insieme di costruire un ambiente in cui il valore di una persona sia evidente per ciò che fa e per ciò che è, indipendentemente dal genere. Solo così potremo davvero dire di aver raggiunto quella “parità piena” a cui tutti aspiriamo.

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