Da Newton ad oggi sono stati fatti numerosi studi sulle maree, sull’andamento dei mari, sul variare delle quote in particolare delle profondità delle falde marine.

L’andamento della quota della falda marina è strettamente legato all’andamento stagionale.
Il classico ciclo stagionale, che purtroppo sta variando a causa del cambio climatico e non solo, seguiva questi passaggi.
Partendo dal mese di settembre in cui inizia una leggera contrazione, per giungere da novembre ai periodo di minimo rilascio, nei mesi di aprile si avvia il lento rilascio, dopo la ricarica invernale, per poi avere i periodi di massimo tra maggio – giugno, da agosto settembre riparte la leggera diminuzione delle portate.
Se questo era il ciclo naturale, attualmente, le fasi che ho definito “ leggere” sono praticamente rare, il cambio spesso è repentino. Le ricariche sono molto variabili.
Allo stesso modo la falda marina è influenzata, questo fa sì che nel periodo invernale la si ritrova a quote basse rispetto al piano stradale ( nella mia zona può arrivare anche a 1,9- 2,00 m, per poi ritrovarla a 1,7-1,60 m. Tutto ciò influisce moltissimo l’esecuzione dei lavori, la manutenzione degli edifici e molto altro.
È una convivenza, così come gli antichi hanno imparato a conviverci, così noi dobbiamo imparare nuovamente questa convivenza nel rispetto del nostro ambiente cercando di preservare sempre più il nostro territorio.