“E’ già trascorso quasi un anno dacchè fu iniziato il servizio del nuovo acquedotto del Tenna, nel giorno augurale della Madonna dell’Assunta, patrona di Fermo. Le campane del Tempio maggiore scioglievano il loro inno di gloria all’elevazione del Pontificale, quando il Podestà, comm. Giovanni Longo, dinanzi al Tempio stesso, sulla cui torre è situato il serbatoio d’arrivo , apriva la saracinesca per dare la nuova acqua alla Città. Egli , in quel momento, doveva sentirsi ben soddisfatto dell’opera realizzata, invero fascisticamente , con tenace proposito e con piena coscienza delle vitali necessità cittadine, sorretto sempre dalla fiducia dei colleghi dell’Amm.ne, tra i qfuali primo l’Ill.mo signor avv. G.Properzi, V. Podestà, e coadiuvato efficacemente dal segretario generale, cav. Uff. G. Gazzoni, e dai dipendenti Uffici, nello espletamento sagace e sollecito delle difficoltà pratiche di approvazione e finanziamento dell’opera”
Continua la descrizione del Nuovo Acquedotto del Tenna:
“E’ alquanto interessante come in questi pochi versi sia così evidente il senso di responsabilità del Podestà ed il desiderio stringente di dotare la cittadinanza di un acquedotto efficiente.”
Argomenti che oggi giorno sentiamo alquanto vicini e che sono particolarmente attuali, se pensiamo al sisma del 2016, alla grave crisi idrica che ne è scaturita oltre al cambiamento climatico in atto; ci sembra di vivere in un contesto del passato per certi aspetti.
Di fatto non si tratta di vivere in un contesto antico, ma si tratta di soddisfare i bisogni primari dell’uomo, tra cui la disponibilità della risorsa idrica che è alla base dello sviluppo di qualsiasi civiltà.
E quindi l’impianto di emungimento di Molini di Tenna, trova la prima progettazione nel 1923 ed il Comm. Longo quale commissario profettizio stava governando la città e dovette risolvere il problema della crisi idrica che attanagliava la città. Egli stipulò un compromesso con il progettista e con la ditta esecutrice, in quanto la portata in arrivo dall’Acquedotto dell’Ascensione stava diventando insufficiente per soddisfare i bisogni della cittadinanza.
Il progetto indicava la realizzazione di cinque pozzi in località tenna nel Comune di Fermo, “l’edificio di sollevamento doveva sorgere nei pressi della Cartiera”
L’acqua sarebbe stata derivata dal fiume tenna.
