Si vogliono proporre nuove metodologie per educare i giovani al patrimonio culturale in senso lato, nello specifico archeologico, attraverso metodologie didattiche alternative che, abbandonando le tradizionali modalità comunicative trasmissive e monodirezionali (più simili alla lezione ex cathedra), facciano tesoro dell’approccio dell’interpretazione del patrimonio, come di seguito verrà meglio illustrato. Si evincerà come attraverso l’interpretazione del patrimonio e l’utilizzo di collegamenti interdisciplinari (propri di una progettazione basata sull’approccio dell’Educazione al patrimonio, proposta nel 1998 dal Consiglio d’Europa con la Raccomandazione R(98)5)15 sia possibile impostare progetti educativi che sappiano veicolare un apprendimento significativo capace di: trasmettere contenuti disciplinari esatti (di tipo storico-artistico, storico-archeologico ecc.); e al contempo promuovere l’acquisizione delle cosiddette competenze chiave così come individuate nel 2006 dal Parlamento e dal Consiglio europei e recepite nella progettazione educativa della scuola contemporanea. Se nella Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio vengono indicate le otto competenze chiave che qualsiasi cittadino comunitario deve avere la possibilità di raggiungere. Le competenze chiave sono considerate ugualmente importanti, poiché ciascuna di esse può contribuire a una vita positiva nella società della conoscenza. Molte delle competenze si sovrappongono e sono correlate tra loro: aspetti essenziali a un ambito favoriscono la competenza in un altro. La competenza nelle abilità fondamentali del linguaggio, della lettura, della scrittura e del calcolo e nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) è una pietra angolare per l’apprendimento, e il fatto di imparare a imparare è utile per tutte le attività di apprendimento. Vi sono diverse tematiche che si applicano nel quadro di riferimento: pensiero critico, creatività, iniziativa, capacità di risolvere i problemi, valutazione del rischio, assunzione di decisioni e capacità di gestione costruttiva dei sentimenti svolgono un ruolo importante per tutte e otto le competenze chiave16. Nella progettazione del percorso che si intende illustrare si è cercato difocalizzare l’attenzione in particolare sulle cosiddette competenze chiave trasversali. L’ispirazione dell’approccio pedagogico è stato verso lo psicologo russo Lev Semënovič Vygotskij che non solo ha gettato le fondamenta per un nuovo approccio nello studio dello sviluppo culturale del bambino, ma le sue idee hanno contribuito a elaborare un nuovo approccio all’apprendimento chiamato Costruttivismo e, di conseguenza, a plasmare una nuova didattica da cui anche i musei hanno potuto impostare una nuova didattica museale efficace17. Prosegue il filosofo nelle sue argomentazioni,cercando di entrare dentro ai processi che permettono l’apprendimento di un nuovo concetto. Analizzando i discorsi dei bambini, Vygotskij afferma che è possibile capire il loro grado di apprendimento sull’oggetto, o sull’argomento trattato, attraverso i quali il docente deve “apprendere” per capire come guidare la lezione affinché il ragazzo acquisisca la nuova
conoscenza. Il concetto è impossibile senza le parole, il pensiero per concetti è impossibile senza il pensiero verbale; l’elemento nuovo e centrale di tutto questo processo, che fondatamente considerato come la causa produttiva della maturazione dei concetti, è l’uso specifico della parola, l’uso funzionale del segno come mezzo per la formazione dei concetti18. L’insegnamento di Vygotskij, assieme a quello di grandi filosofi, psicologi e pedagogisti – in particolare dello psicologo svizzero Jean Piaget, il filosofo americano John Dewey – ha contribuito a plasmare una nuova corrente pedagogica basata su una nuova concezione dell’apprendimento: il Costruttivismo. In estrema sintesi 19 si può dire che, secondo tale concezione, l’apprendimento è il frutto di una costruzione attiva di nuove conoscenze operata dal soggetto stesso, il quale conosce quando 1)costruisce e ricostruisce attivamente, e continuamente, i propri schemi mentali (strutture cognitive consistenti in procedure di pensiero e azione) per meglio adattarsi all’ambiente che lo circonda (Piaget);2)si imbatte in problemi reali a cui deve trovare soluzione concrete attraverso l’azione. In particolare, sono proprio le azioni manuali, l’esperienza (il learning by doing) che permettono al soggetto di acquisire concetti teorici in maniera consapevole e duratura, cioè sotto forma di capacità/competenze (Dewey);3) interagisce con l’ambiente culturale e sociale: grazie al canale del linguaggio, il soggetto impara in maniera cooperativa da chi è più esperto di lui e, stimolandolo adeguatamente, lo assiste fino a quando egli non è capace di padroneggiare autonomamente un sapere o un saper fare/competenza (Vygotskij). Seguendo le basi del processo cognitivo delineato da Vygotskij, quindi del complesso procedimento dello sviluppo dell’apprendimento (attraverso l’uso dei segni, del linguaggio, dei comportamenti e quindi l’interiorizzazione delle nuove informazioni e la relativa metabolizzazione dei nuovi concetti) che abbiamo utilizzato come matrice concettuale di riferimento e sulla scia dell’approccio costruttivista, si può dunque affermare che insegnare un nuovo concetto affiancando attività pratiche, in cui l’aspetto manuale diventa altrettanto importante al pari dell’aspetto verbale-trasmissivo, costituisce una metodologia che permette una migliore acquisizione di nuove conoscenze. L’idea di base del presente elaborato è quella di utilizzare come matrice il metodo cognitivo di Vygotsckij e come legante il nuovo approccio all’interpretazione del patrimonio. Pertanto sul filone dei filosofi sopra citati, si propone l’approccio pedagogico legato alla materia idraulica applicandolo alle moderne tecnologie di modellazione idraulica.
16 «Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006 , relativa a competenze chiave per l’apprendimento permanente», 30 dicembre 2006. Consultato il 25 gennaio 2022 http://data.europa.eu/eli/reco/2006/962/oj/ita.
17 Sulla didattica museale improntata alle teorie dell’apprendimento e in particolare al costruttivismo si vedano i lavori del museologo americano George Hein: Learning in the museum, Routledge, London, 1998 e, dello stesso, l’articolo The Constructivist Museum, in «Journal of Education in Museums», n. 16, 1995, pp. 21-23 (ora in trad. italiana: Il museo costruttivista, http://george- hein.com/downloads/museoCostruttivistaHein.pdf. Consultato 25 gennaio 2022.
18 Lev S. Vygotskij. Pensiero e linguaggio . Cit., pp. 144-145.
19 Sui rischi di una definizione riduzionista del Costruttivismo mette in guardia Catia Giaconi, Le vie del costruttivismo, Armando, Roma, 2008. Per un approfondimento si rimanda perciò a Giaconi oppure a BiancaMaria Varisco, Costruttivismo socio-culturale. Genesi filosofiche, sviluppi psico-pedagogici, applicazioni didattiche, Carocci, Roma, 2004.