Durante il secondo governo Crispi in Italia, governo che duro’ poco più di un anno, quasi a sfatare la durata dei governi dell’ultimo periodo.
Il secondo governo Crispi che cadde per la sfiducia su uno ordine del giorno, fra le norme emanate, di rilevanza nazionale fu istituto, tramite regio decreto del 10 marzo 1889 n. 5973, il “Ministero delle poste e dei telegrafi”, scorporato dal Ministero dei lavori pubblici. (https://it.m.wikipedia.org/wiki/Governo_Crispi_II).
Nell’ambito delle infrastrutture idriche e fognarie nel 1889 fu emanato il Regolamento del 9 ottobre per l’applicazione della legge sanitaria.
Leggiamo il Titolo III capo XI Dell’igiene del suolo e dell’ abitato.
“Art. 83 Nei regolamenti locali di igiene, in esecuzione dell’art. 36 della legge, saranno indicate le norme circa le opere da farsi dai privati per dare scolo alle acque del sottosuolo, e corso regolare a quelle superficiali.
Salve le speciali disposizioni che sieno state stabilite nei regolamenti locali, saranno considerate nocive alla salute pubblica tutte quelle opere che mettono ostacolo al regolare deflusso delle acque del sottosuolo, al corso regolare di quelle superficiali, o cagionino ristagno di acqua nel terreno destinato a costruzioni di abitazioni ed impaludamenti in qualunque altro terreno.“
Si evince come il tema della corretta gestione delle acque di scolo era già fortemente sentito nella seconda metà dell’800 quando ancora lo sviluppo economico e delle strutture del dopo guerra doveva ancora arrivare.